XXXI domenica del tempo ordinario
Nella narrazione di Luca, l’ultimo incontro di Gesù, prima di arrivare a Gerusalemme, è quello con Zaccheo, l’esattore delle tasse di Gerico, piccolo di statura. La gente, che fa ala al passaggio di Gesù, non gli lascia nemmeno un varco per sbirciare tanto che, se vorrà vedere che faccia abbia quel famoso maestro, dovrà correre avanti e salire su un sicomoro, un albero che può diventare molto grande ma i cui primi rami sono poco elevati. Non poteva certo prevedere l’esito dell’incontro, ma sicuramente il suo cuore era già mosso da un’aspettativa misteriosa, che l’antifona di ingresso interpreta: “Non abbandonarmi, Signore mio Dio, da me non stare lontano; vieni presto in mio aiuto, Signore, mia salvezza” (Sal 37,22-23). Un uomo della sua importanza non poteva certo esporsi al ridicolo per un motivo futile. Gesù, che guarda ai cuori, sente il suo desiderio e gli si fa incontro.