XV domenica del tempo ordinario
Oggi l’apostolo Paolo parla della Chiesa come del luogo dove si manifesta la gloria dei figli di Dio! Per poter far parte della Chiesa noi soffriamo, sopraffatti dalle nostre debolezze, dalle tentazioni, dal rifiuto degli uomini, e, in definitiva, dall’ostilità del diavolo. La Chiesa soffre perché già Gesù, suo capo, ha sofferto. Ognuno di noi porta la croce partecipando alla sua: diversamente non sarebbe possibile stare con lui. La sofferenza, del resto, tocca tutti gli uomini, anche quelli che non fanno parte della Chiesa, anche quelli che non credono e rifiutano la fede: tutto l’universo è in attesa di una liberazione che sembra non arrivare mai. Noi, gli unici, abbiamo però la speranza, cioè la certezza che Dio ci libererà perché ci ha già fatti suoi figli. Egli ci ha già donato il suo Spirito, e perciò non dubitiamo che porterà a compimento la sua opera rivestendoci di gloria! Per questo il nostro soffrire, essendo motivato, è più sopportabile di quello dei non credenti: essi non ne comprendono il significato.