Un libro a settimana: La pace del cuore di di J.Philippe
17. La via regale dell’amore
Perché in definitiva la via migliore è questa maniera di procedere basata sulla pace, la libertà, l’abbandono fiducioso in Dio, l’accettazione tranquilla delle nostre infermità ed anche delle cadute? Perché la sola vera perfezione è quella dell’amore. In questa via vi è più amore vero per Dio. Suor Faustina diceva: « Quando non so che fare, interrogo l’amore, è lui che mi consiglia per il meglio ». Il Signore ci chiama alla perfezione: « Siate perfetti come il vostro Padre del ciclo è perfetto! ». Ma secondo il Vangelo è più perfetto colui che ama di più, non colui che si comporta in modo esternamente irreprensibile.
La condotta più perfetta non è quella che corrisponde all’immagine che a volte ci facciamo della perfezione, come potrebbe essere un comportamento impeccabile e senza sbavature. Essa è quella dove si nutre più amore disinteressato per Dio e meno ricerca orgogliosa di se stessi. Colui che accetta d’essere debole, di cadere spesso, di non essere nulla ai pro-pri occhi né a quelli degli altri — senza però preoccuparsene eccessivamente poiché ha fiducia in Dio e sa che il suo amore è infinitamente più importante delle sue imperfezioni e delle sue colpe — ama molto più di colui che spinge la preoccupazione della propria perfezione fino all’inquietudine. E meno centrato su se stesso e più su Dio.
Beati i poveri di spirito perché a loro appartiene il regno dei cicli: beati coloro i quali, illuminati dallo Spirito santo, hanno imparato ad accettare gioiosamente la loro povertà mettendo tutte le loro speranze non in se stessi ma in Dio. Lui stesso sarà la loro ricchezza, la loro perfezione, la loro santità, la loro virtù. Beati coloro che sanno amare la propria povertà, perché essa è la meravigliosa occasione donata a Dio di manifestare l’immensità del suo amore e della sua misericordia. Diventeremo santi il giorno in cui la nostra incapacità e il nostro nulla non saranno più per noi causa di tristezza e d’inquietudine bensì di pace e gioia.
Questa via di povertà, che è anche la via dell’amore, è la più efficace per farci crescere, per farci acquisire progressivamente tutte le virtù e per purificarci dalle colpe. Solo l’amore è fonte di crescita, solo l’amore è fecondo. Solo l’amore purifica profondamente dal peccato: « II fuoco dell’amore purifica più del fuoco del purgatorio » (Teresa di Gesù Bambino). Questo cammino basato sulla gioiosa accettazione della propria povertà non è affatto una rassegnazione dalla mediocrità, un’abdicazione alla perfezione. E il percorso più rapido e sicuro verso di essa, poiché ci predispone ad essere docili all’azione della grazia come bimbi che si lasciano condurre dall’amore misericordioso del Padre, laddove con le proprie forze non arriverebbero mai.
tratto da “La pace del cuore” di J.Philippe (ed. Dehoniane – Roma)