XVI domenica del tempo ordinario
Abramo accolse tre uomini sotto l’albero. Offrì loro la possibilità di rinfrescarsi i piedi, preparò pane latte e carne per la loro fame. Alla fine s’accorse d’aver accolto Dio stesso, il suo Dio, che volle premiare la sua ospitalità oltre ogni aspettativa: gli preannunziò la nascita del figlio, senza tener conto dell’età sua e di quella della moglie Sara.
Di ospitalità parla pure il Vangelo. Marta e Maria accolgono Gesù con i discepoli durante il loro viaggio. Sono saliti da Gerico e stanno arrivando a Gerusalemme. Stanno pure continuando un viaggio interiore, un cammino, cui li obbligano le parole e la decisione del Maestro. Egli si è appena rivolto a loro con la parabola del buon Samaritano. Attraverso di essa egli ha parlato di se stesso in maniera velata, ma comprensibile, e inoltre ha lasciato intendere come i suoi discepoli devono essere pronti a servire i fratelli con una disponibilità totale.
Il breve brano di Luca ci mostra ora come Gesù può essere accolto. Le due sorelle gli aprono la porta. Marta lo accoglie nella sua casa, Maria lo accoglie nel suo cuore. Noi impareremo da tutte e due.